La chiusura delle scuole a causa del Coronavirus ha messo per la prima volta il nostro sistema educativo di fronte ad una grande sfida: garantire la formazione degli studenti senza il supporto delle tradizionali lezioni frontali in aula.
Gli istituti più lungimiranti (non solo privati) che negli anni hanno sviluppato una didattica arricchita da supporti multimediali, piattaforme online e svariati tool digitali, stanno raccogliendo i frutti dell’investimento e l’impegno messi in campo. Le scuole che invece si sono sempre affidate ad un approccio più conservatore stanno soffrendo questa necessità di adattamento, con insegnanti spesso poco digitalizzati e con scarsa dimestichezza nell’utilizzare strumenti online da una parte, ma anche studenti non abituati a metodi educativi innovativi dall’altra. Il divario tra istituti scolastici e la contemporaneità si fa quindi sentire più che mai, in particolare nella scuola dell’obbligo.
E-Learning nelle aziende: cosa possono imparare le scuole
Alla luce di queste osservazioni il nostro team di data scientist ha avviato una ricerca per cercare di capire la considerazione dell’E-Learning in ambito aziendale, attraverso l’analisi degli annunci di lavoro pubblicati sul web. Quello che ne è emerso è davvero interessante e utile quale spunto di riflessione per il sistema scolastico italiano.
Ma procediamo per step.
Ci siamo chiesti prima di tutto quanti annunci nel 2019 hanno richiesto skill legate alla “collaborazione online”, che nei risultati di ricerca viene identificato come “use online tools to collaborate” e “use online communication tools”. In Italia gli annunci di lavoro nel 2019 sono stati 68.760, un numero che invita a riflettere se confrontato con i 543.893 annunci di lavoro in Uk.
Andiamo più a fondo. Quali sono state le dieci professioni più ricercate legate a queste skill? Anche in questo caso i risultati sono molto interessanti. Come si nota dalla tabella qui sotto i numeri più significativi e che possono dare un’anticipazione dei trend futuri, arrivano sempre dal Regno Unito. In Uk tali competenze sono richieste non solo in quelle professioni che potremmo considerare più affini all’ambito digital (per es. software developers, Ict user support technicians), ma anche in ruoli più classici come gli impiegati non specializzati (general office clerks) e gli impiegati amministrativi o segretari/segretarie esecutivi ai quali viene richiesto appunto la capacità di utilizzare questi tool.

L’E-Learning per le aziende è uno strumento di formazione ufficiale
Un altro passo nella nostra analisi è stato quello di capire quanto l’E-learning sia riconosciuto dalla aziende quale strumento di formazione ufficiale. Anche in questo caso i numeri sono venuti in nostro aiuto fornendoci un quadro molto chiaro della situazione in Italia e Uk. Ancora una volta il Regno Unito dimostra quanta strada l’Italia può ancora fare con 27.076 annunci di lavoro legati all’E-learning, contro i 3.235 annunci italiani.
Ma la vera e propria sorpresa riguarda le prime 10 professioni legate all’E- Learning dove in Uk al primo posto spicca la categoria degli infermieri. Un risultato che può sembrare bizzarro ma che di fatto ribalta completamente lo scenario del settore Sanità, associate da sempre ad una didattica tradizionale, frontale, in aula.
Infine, l’ultimo passaggio: quanti annunci di lavoro parlano esplicitamente di “Learning Management System”, i tool che dovrebbero utilizzare le Università per la formazione a distanza? Solo 585 annunci di lavoro lo citano, contro i 43.611 in Uk.
E-Learning e scuola: quali sono i prossimi passi?
Tutti i dati proposti fino ad ora, sebbene riferiti al mondo aziendale, in realtà possono essere di grande spunto per le scuole. Alla luce di questi risultati è possibile ripensare in ottica futura la didattica scolastica cercando di introdurre moduli specifici di ICT e arricchendo i programmi al fine di garantire l’acquisizione di skill specifiche legate all’E-Learning e a tutto ciò vi ruota attorno. Quanto più i giovani studenti saranno abituati ad utilizzare gli E-Learning tools e a responsabilizzarsi in tal senso, quanto più svilupperanno flessibilità, capacità di adattamento a contesti diversi oltre che dimestichezza con i sistemi informatici anche più complessi.
Le istituzioni scolastiche in parallelo dovranno lavorare anche sull’upskillng del proprio corpo docenti, affinché siano in grado di utilizzare l’E-Learning in maniera strategica per raggiungere gli obiettivi didattici prefissati, oltre che gestire future situazioni di emergenza, che si spera non raggiungano mai più i livelli di quella in atto, ma che in qualche modo possono ostacolare temporaneamente l’apprendimento.
Il numeri hanno un grande potere: quello di aiutarci ad interpretare il passato, comprendere il presente e accogliere il futuro. WollyBI può aiutare le scuole in questo compito.