Il Nord Italia, e tutto il nostro bel paese, è stato investito in questi giorni da un ciclone di emergenza sanitaria che rimarrà nella storia. Un evento che ha avuto pesanti effetti sulla nostra economia ma che, al tempo stesso ha imposto alle aziende la necessità di dover prendere misure straordinarie per evitare il blocco totale del lavoro. Ecco che le aziende hanno scoperto i vantaggi dello smartworking, che in questa occasione diventa la risposta più adeguata.
Lo smartworking secondo i numeri di WollyBI by Burning Glass Technologies
È da qualche tempo che si sente parlare di smartworking. Negli ultimi due anni ha iniziato a prendere piede di fatto come soluzione ideale e ricca di numerosi vantaggi sociali e ambientali per i lavoratori e tutto il sistema impresa. Prima come trend estero, poi adottata in via sperimentale dalle filiali italiane delle multinazionali, in maniera timida e cauta.
Grazie all’approccio data driven che ci contraddistingue abbiamo voluto vederci più chiaro: abbiamo quindi chiesto al nostro team di data science di analizzare la parola smartworking all’interno della nostra banca dati, composta da oltre 4.6 milioni di annunci di lavoro raccolti dal 2013, per comprenderne l’andamento.
Secondo i nostri dati, in Europa nel 2018 la parola smartworking era presente in 11.103 annunci di ricerca dl lavoro, mentre nel 2019 si è registrato un incremento del 88% con 20.905 annunci di lavoro. In Italia in particolare l’incremento è stato del 400%. Il dato è quadruplicato.Si tratta di numeri da una parte incoraggianti ma che se confrontati per esempio con quelli emersi dagli annunci di lavoro pubblicati in Uk, dimostrano quanta strada ancora l’Italia debba fare. La parola smartworking è presente infatti in 23.731 annunci di lavoro nella nostra banca dati per gli anni 2018 e 2019, contro i 2005 annunci di lavoro in Italia. Praticamente 10 volte tanto.
Quali sono le professioni coinvolte? È evidente che non tutte le professioni possono rientrare nei progetti di smartworking, soprattutto se si pensa all’Italia che è composta da un tessuto molto polverizzatodi piccole e medie imprese con un apparato produttivo. Il settore del terziario è sicuramente l’ambito che può beneficiare maggiormente dei vantaggi dello smartworking.
Anche i dati lo confermano, mettendo in luce ruoli come:
- Software developers
- System Analysts
- Research and development managers
- Advertising and marketing professionals
- Web and multimedia developers
Approfondendo l’analisi, sempre in Inghilterra notiamo un altro dato che desta curiosità: tra le figure più “smartworking oriented” figurano per esempio gli impiegati e gli agenti di viaggio, un trend che potrebbe prendere piede anche in Italia nei prossimi anni
Per quanto riguarda invece i settori coinvolti gli ambiti della consulenza e del supporto manageriale e amministrativo, insieme a quello dell’ICT, rimangono al momento più adatti, anche se in questi giorni abbiamo visto come anche il sistema scolastico in alcuni casi sia riuscito ad adottare soluzioni vincenti con lezioni e compiti a distanza.
Lo smartworking è possibile grazie alla tecnologia e alle digital skills
Molte aziende italiane in questi giorni stanno scoprendo i vantaggi dello smartworking. La necessità aguzza l’ingegno e anche le aziende più ritrose, per non fermare l’attività, hanno dovuto cedere al suo fascino.
È comprovato che adottarlo in maniera stabile e frequente comporterebbe una vera rivoluzione culturale sia lato azienda che lato persona. I collaboratori verrebbero valutati più per la qualità del lavoro svolto / portato a termine e non per la quantità di ore passate in ufficio; mentre per i lavoratori a casa la percezione di poter godere di una maggiore liberà e di fiducia da parte del datore di lavoro si tradurrebbe in maggiore coinvolgimento nell’attività svolta. Per non parlare poi dei benefici in termini ambientali (riduzione del traffico e quindi meno emissioni nell’ambiente) e in termini sociali (più possibilità di occupazione per le neo mamme per esempio o per i parzialmente abili).
Ma lo smartworking è reso possibile dalla tecnologia. E solo la dimestichezza nel suo utilizzo, che si concretizza nel possesso di digital skills da parte delle persone, permetterà di poterne usufruire con tutti i vantaggi che ne derivano in una logica win win per le persone, le aziende e la società.
Questo è il momento ideale per le aziende che sanno di avere ampie possibilità di crescita su questo fronte di pensare ad avviare progetti di formazione, in ottica di upskilling, che aiutino le proprie risorse a gestire lo smartworking al meglio.
Con il supporto dei numeri e dei dati il cambiamento è davvero a portata di mano. I numeri sono il vero specchio delle dinamiche sociali ed economiche, in essere e in divenire.